IL “PROGETTO DINA SCALISE”

Il Progetto Dina Scalise, ideato e realizzato dalla Dott.ssa Anna Scalise,  è nato nell'autunno 2013,  si è quindi sviluppato velocemente fino a coinvolgere numerosi Comuni e Istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia.

    E' stato presentato alla Comunità Scientifica Nazionale, alle Federazioni, ai rappresentanti delle Istituzioni e del Mondo Accademico nel corso del convegno realizzato ad hoc dal titolo    "Aspetti medici e legali nella gestione dell’”anziano fragile”, il futuro possibile per il paziente affetto da demenza”, tenutosi a Pagnacco (Udine) il 27 settembre 2014, con il patrocinio  della Regione FVG, di Federsanità ANCI FVG,  della Provincia di Udine, del Comune di Pagnacco (UD), dell’Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Udine, dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Maria della Misericordio di Udine, dell'Università di Udine, dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria.

    Ha visto la sua concreta realizzazione con l'inizio della frequenza del primo gruppo di anziani presso la Scuola Primaria di Pagnacco il 20 Gennaio 2015.

    Dal punto di vista socio-sanitario il Progetto Dina Scalise rappresenta un innovativo progetto educativo intergenerazione, il cui scopo fondamentale è la promozione della salute, dell'invecchiamento attivo e delle sinergie tra generazioni.

    Il progetto  si basa su un continuativo scambio\condivisione di momenti di vita quotidiana fra le due diverse generazioni, i giovani e gli anziani, nei laboratori del futuro della nostra Società: la Scuola e la Famiglia. Stare insieme in maniera attiva, occupati in attività congiunte, dovrebbe modificare la relazione intergenerazionale educando entrambi gli interlocutori alla condivisione della vita.

    Nell'anziano il rapporto costante con i giovani, la maggiore frequenza di relazioni sociali, l’attività fisica e mentale  dovrebbero proteggere e\o migliorare il  benessere fisico, psichico, cognitivo ed emozionale, prevenendo strategicamente il declino nelle funzioni cognitive.

    Viceversa, la presenza costante degli anziani nella loro vita  potrà rappresentare per i bambini\ragazzi un metodo educativo per una nuova e rigenerata empatia.. Agli occhi dei ragazzi l’anziano dovrebbe ritornare ad essere fonte viva ed inesauribile di insegnamenti, complicità, esperienze ed emozioni: mediatore nell’inserimento responsabile dei giovani nella vita.

    Il contributo di esperienza che gli anziani possono apportare al processo di crescita ed umanizzazione della nostra società e della nostra cultura è fondamentale per i giovani, che viceversa sono uno stimolo continuo e insostituibile alla vitalità degli anziani.

    Per la Comunità il progetto Dina Scalise potrà essere parte di uno scenario futuribile in cui lo stato sociale possa trovare al suo interno le condizioni per un benessere sanitario, culturale e sociale, basato sul sostegno e la fruizione delle sue risorse più importanti: i giovani e gli anziani.